L’inventore delle E-cig: il mio sogno oggi è realtà

Hon Lik, l’inventore farmacista cinese della sigaretta elettronica, ha commentato la notizia che il Public Health England ha definitivamente accertato che ‘svapare’ sia il 95% meno dannoso e più sicuro del tabacco tradizionale.

“Anni fa, quando ho iniziato a studiare i vari prototipi di dispositivi per il rilascio di nicotina questo era cio’ che avevo immaginato. E cioe’ che un giorno gli esperti di salute pubblica avrebbero riconosciuto il potenziale di questi strumenti ai fini della riduzione del numero di fumatori e dell’impatto delle malattie derivanti dal fumo”.

Così Hon Lik ha commentato la notizia pubblicata dal Public Health England, un’agenzia del ministero della salute del Regno Unito. La Public Health England ha definitivamente accertato che ‘svapare’ sia il 95% meno dannoso e più sicuro del tabacco tradizionale, addirittura suggerendo che le sigarette elettroniche siano prescrivibili con ricetta.
Il Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Fontem Ventures Italia, Valerio Forconi, aggiunge: “Quello di Public Health UK e solo l’ultima testimonianza in ordine temporale circa le potenzialità’ in materia di sanità’ pubblica delle e-cigs. In Italia sono ormai anni che autorevoli scienziati, tra cui il prof. Veronesi, suggeriscono come tali prodotti debbano godere di trattamenti fiscali e regolamentari differenti dal tabacco. In Italia invece e’ stato intrapreso un percorso contraddittorio ed incomprensibile: le e-cigs sono state lungamente osteggiate anche attraverso una tassazione oltremodo sproporzionata che peraltro e’ stata, giustamente, bocciata da diverse ordinanze del TAR nonché da una sentenza della corte costituzionale.
Nonostante cio’ – conclude Forconi – le sigarette elettroniche continuano ad essere tassate allo stesso modo dei prodotti del tabacco tradizionali e di nuova generazione. Da ultimo, la bozza di Decreto che dovrebbe recepire nell’ ordinamento italiano la direttiva europea e’ inspiegabilmente in linea con questa tendenza. Auspichiamo vivamente che il governo italiano riconsideri le proprie scelte e definisca un quadro fiscale e regolamentare che segni una netta distinzione tra sigaretta elettronica e qualsiasi prodotto del tabacco tradizionale o di nuova generazione”.